vorrei chiedere delucidazioni in merito alla questione della riforma del concorso per la scuola secondaria: sembra sia necessaria solo la laurea e i 24 cfu
Le mie domande sono le seguenti:
1. E’ necessario sostenere gli esami aggiuntivi nel piano di studi, oppure allo stato attuale “bastano” la laurea e i 24 cfu?
risposta: quando si dice che per accedere al concorso sarà sufficiente la laurea si intende “laurea idonea all’insegnamento” quindi laurea vecchio ordinamento o laurea specialistica/magistrale con piano di studi idoneo per l’insegnamento.
2. Coloro i quali sono già docenti di ruolo in altra classe di concorso cosa devono fare? (esempio: io sono di ruolo nella scuola primaria essendo in possesso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria, ma sono anche in possesso di una Laurea in Scienze dell’Educazione – quadriennale – vecchio ordinamento – conseguita nell’anno 2004…a suo tempo mi fu detto che mi mancava un esame semestrale nell’area filosofica per poter accedere alla classe di concorso ex 36A…cosa devo fare? Devo conseguire tale semestralità e poi anche i 24 cfu?…Posso poi accedere al concorso?)
risposta: deve avere il piano di studi idoneo per l’insegnamento (quindi conseguire l’esame mancante) e avere i 24 CFU
3. Per i 24 cfu, poiché dopo la prima laurea ne ho conseguite altre due: SFP indirizzo primaria + SFP indirizzo infanzia e anche il corso di sostegno…è possibile che io possa vedermene convalidata una parte?….in questo caso a chi devo rivolgermi? Alle due Università presso le quali ho conseguito i titoli?
risposta – sì, deve contattare le Università (anche quelle presso le quali ha conseguito Scienze dell’Educazione e verificare se sia possibile convalidare dei CFU. Tali indicazioni si trovano nel dm 616/2017 Concorso a cattedra 2018. 24 CFU: tabella Miur su come conseguirli e come certificare quelli già conseguiti
3. Qualora dovessi superare il concorso e abilitarmi….posso tenere tale abilitazione “nel cassetto” e continuare a lavorare presso la scuola primaria? Grazie
risposta – al momento diciamo di sì, perché nel testo della Legge di bilancio c’è scritto “il superamento di tutte le prove concorsuali, attraverso il conseguimento dei punteggi minimi di cui all’articolo 6, costituisce abilitazione all’insegnamento per le medesime classi di concorso”, ma come sai il testo non è ancora definitivo.